martedì 19 aprile 2011

L09 - Comunicare la tecnica - I "teatri di macchine"


L'Idea del Theatro (1550) è l'opera postuma di Giulio Camillo che riassume l'idea utopistica di una conoscenza universale. Il testo originale è consultabile in Google Books. Nata nel contesto del "teatro della memoria" l'opera vuole presentare alcune "soluzioni" per organizzare il sapere e si inserisce nella corrente filosofica del neoplatonismo rinascimentale, ampliamente studiato da Frances Yeats.



Nel XVI secolo con la diffusione della stampa nascono nuovi generi letterari (e di comunicazione). A fianco del Theatrum Alchemicum, del Theatrun Anatomicum, del Theatrum Botanicum, del Theatrum Pharmaceuticum, sorge il Theatrum Machinarum.

Con i Teatri di Macchine i tecnici e gli ingegneri promuovono le proprie innovazioni presso il grande pubblico, ma soprattutto cercano crediti presso i possibili committenti. La tecnica trova nuovi canali per diffondere la propria "cultura" al di fuori della ristretta cerchia degli specialisti.

Il primo a inaugurare questo "genere" è il Theatrum Instrumentorum et Machinarum di Jacques Besson (Lione, 1569); seguono quindi:


Nessun commento: